Tra i 41 progetti di ricerca finanziati dalla Regione Puglia nell’ambito dell’iniziativa regionale “RIPARTI: assegni di RIcerca per riPARTire con le Imprese” è presente anche il progetto “Libertà di iniziativa economica e infiltrazione della criminalità organizzata: l’esperienza pugliese alla prova del codice antimafia” proposto attraverso un accordo di collaborazione tra la società “Clinica Antimafia” e l’Ateneo dauno.
Il progetto di ricerca – fanno sapere da Clinica Antimafia – si pone l’obiettivo di analizzare e studiare il fenomeno dell’infiltrazione della criminalità organizzata nelle imprese private e, soprattutto, nell’attività di impresa che si svolge a mezzo di rapporti e contratti pubblici, diramandosi, così, anche nell’ambito delle Amministrazioni. In particolare, partendo dallo studio dell’impianto normativo, degli strumenti di prevenzione e contrasto e dell’assetto della governance stabilito a livello centrale, si intende analizzare la diffusione del fenomeno in Puglia, analizzando i dati emergenti dalle imprese che operano e hanno sede sul territorio e le singole cause che hanno portato al vulnus nel modello di legalità normativamente richiesto. Detto approccio, oltre ad perseguire l’obiettivo scientifico di analisi dei fenomeni attraverso la normativa anche nell’ottica di proporre eventuali miglioramenti alla stessa e valutarla nella fase di applicazione pratica, tende anche a perseguire lo scopo sociale di Clinica Antimafia, quale società operante sul territorio, finanziata nell’ambito dell’Avviso Pubblico della Regione Puglia “PIN – Pugliesi Innovativi” che ha come scopo prevalente quello di fornire supporto alle imprese ed alle amministrazioni pubbliche in ordine alla corretta strutturazione di modelli di legalità, conformi allo spirito della normativa antimafia in vigore.
Il progetto, che prevede l’assegnazione di un progetto di ricerca a seguito di apposita selezione pubblica bandita dall’Ateneo e che vede come referente scientifico la Prof.ssa Francesca Cangelli, Docente Ordinario di Diritto Amministrativo, vedrà il finanziamento di un assegno di ricerca di 18 mesi per il raggiungimento delle finalità della ricerca.